Mete Suggerite
a pochi km.
Manduria (TA)
Informazioni turistiche comune di Manduria provincia di Taranto Manduria sorge sulle Murge tarantine, fra le città di Taranto, Lecce e Brindisi. È una città la cui economia si basa sulla produzione di olio e vino: infatti è molto famoso il Primitivo di Manduria DOC. Grazie alle frazioni balneari di San Pietro in Bevagna, Torre Colimena e Torre Borraco, Manduria può contare anche su una discreta affluenza estiva poiché queste frazioni offrono un mare cristallino i cui fondali sono ricchi di fauna, flora e reperti archeologici. Inoltre, all’interno del suo territorio, vi è l’area naturale protetta dei boschi di Cuturi e Rosamarina. Il centro storico di Manduria è caratterizzato dalle mura megalitiche risalenti all’epoca messapica; esse sono circondate dai resti del fossato che un tempo attorniava la città. Vi sono anche i resti di una necropoli sempre appartenente ai Messapi. All’interno del centro storico vi sono alcuni edifici interessanti come la Chiesa Madre (detta anche Collegiata), un importante esempio di architettura rinascimentale pugliese, il ghetto ebraico di epoca medievale, il Palazzo Imperiali e il Fonte Pliniano, una grande caverna naturale al cui interno vi è una sorgente sotterranea.
Mete Vicine Suggerite
Forse meno conosciuto del vicino Castel Del Monte (BAT), il castello di Oria, in provincia di Brindisi, è situato sulla sommità del colle Vaglio, ad un’altitudine di poco meno di duecento metri sul livello del mare. Come sempre accadeva in epoca medievale, i castelli venivano edificati nelle aree più alte in prossimità dei centri urbani, così da svolgere un’azione di tipo difensivo. Il castello di Oria esisteva probabilmente già in Alto Medioevo: sappiamo infatti che, intorno all’anno Mille, in piena epoca normanna, il castello esercitava appunto una funzione di controllo e difesa sul centro abitato sottostante. Si ritiene che il torrione quadrato facesse parte del primo perimetro murale del castello, il cui aspetto e la cui struttura furono rimaneggiate successivamente. Particolarmente impattanti furono le modifiche di Federico II di Svevia, avvenute tra il 1225 e il 1227, ragion per cui oggi il Castello di Oria viene spesso chiamato Castello Svevo. Sembra che Federico II abbia trasformato l’aspetto del castello minimizzandone le sembianze e le funzioni difensive ed andando invece a sottolineare quegli aspetti che ne facevano una struttura di tipo meramente residenziale. La storia ci racconta che, in occasione del matrimonio tra Federico II e Iolanda di Brienne, il castello avesse appunto un aspetto residenziale, pensato per accogliere con agio i mumerosi ospiti accorsi in tale occasione. Ma la storia di questo castello non finisce qui: esso venne infatti modificato ulteriormente durante il periodo angioino, al quale vanno attribuite le torri cilindriche chiamate “Torre del Salto” e “Torre del Cavaliere”. La struttura residenziale tornò ad acquisire sembianze e funzioni di carattere difensivo sul finire del Medioevo, in particolare tra i secoli XV e XVI: in questo periodo il castello venne dotato di cannoniere e varchi pensati per l’uso delle armi da fuoco di recente invenzione. Infine, segnaliamo che alcuni rimaneggiamenti minori accaddero tra l’Ottocento ed il Novecento, e che nel 1897 il Castello fu danneggiato da un ciclone che colpì la cittadina di Oria
San Cosimo e Damiano Pellegrinaggi
Situato a circa cinque chilometri dal centro abitato, in aperta campagna, in origine era una chiesetta fondata dai monaci basiliani in un'area senza alcuna coltivazione che spiega l'appellativo "alla macchia".
Situato a circa cinque chilometri dal centro abitato, in aperta campagna, in origine era una chiesetta fondata dai monaci basiliani in un'area senza alcuna coltivazione che spiega l'appellativo "alla macchia". Da oltre mezzo secolo rappresenta l'ideale centro religioso di tutto il Salento.
Nel corso dei secoli, la chiesetta è stata ampliata e oggi, alla sommità della facciata, presenta una grande statua del Cristo Redentore. All'esterno, oltre ad un ricco porticato, è stata creata una chiesa all'aperto per le celebrazioni del periodo estivo e primaverile.
Dedicato ai Santi Medici Cosimo, Damiano, Antimo, Euprepio e Leonzio, il santuario è stato recentemente restaurato nell'ambito dei lavori per il Grande Giubileo del Duemila. All'esterno dispone anche di strutture per l'accoglienza dei pellegrini che giungono da tutto il Mezzogiorno e anche dall'estero. Poco distante dal Santuario, la Curia vescovile ha fatto edificare una moderna struttura che ospita il Seminario Vescovile.
Casa Vacanze nelle Maldive del Salento
San Pietro in Bevagna Maldive del Salento (TA)
Località San Pietro In Bevagna
L'origine di San Pietro in Bevagna è strettamente legata alla storia dell'apostolo San Pietro. La leggenda, infatti, narra che durante un viaggio per mare, colto da una brutta tempesta San Pietro naufragò sulle coste ioniche della località e, precisamente, proprio dove oggi sorge la bellissima chiesetta al centro del paese. Stanco ed assetato, camminando scorse un pozzo di acqua dolce nei pressi del quale si ergeva una statua di un dio pagano (si suppone fosse Zeus). Vista la scultura San Pietro si fece il segno della croce e, a quel gesto, la statua si frantumò e cadde ai suoi piedi. La gente che assistì al miracolo cominciò a convertirsi al cristianesimo. Poco tempo dopo San Pietro proseguì il suo viaggio ed il paesino cominciò ad essere sempre più popolato da genti venute da lontano per visitare i luoghi sacri nei quali l'apostolo aveva compiuto il miracolo. La chiesetta (Chiesa Rupestre o Cripta del Redentore) che tuttora giace al centro del paese, è di una mistica bellezza che è possibile ammirare in qualunque momento.Nel corso del Novecento poi il paese si è ingrandito, soprattutto negli anni settanta quando si sviluppò molto il fenomeno dello sfrenato abusivismo edilizio che ha seriamente deturpato l'ambiente, cementificando quasi tutta la costa.Simbolo della frazione è la Chiesa dedicata a San Pietro, che si appoggia alla medievale torre di avvistamento. Inoltre sul fondale marino, nei pressi della spiaggia di S. Pietro in Bevagna, si trovano alcuni sarcofagi di varie dimensioni. Sono i resti del carico di una nave romana ivi affondata nel III secolo d.C.
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Resort delle Tuberose
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